Piccolo Teatro Studio Expo – Via Rivoli 6
Punto Flamenco – Via Carlo Farini 55
Il FLAMENCO continua ad essere il protagonista della programmazione estiva milanese nella prestigiosa e preziosa cornice del Piccolo Teatro Studio EXPO di Milano – Teatro d’Europa.
MEMORIA E LIBERTA’ sono i motivi conduttori della VI Edizione del Milano Flamenco Festival.
I concetti di Memoria e Libertà acquistano un significato speciale nell’arte flamenco e nell’arte in generale, viaggiando parallelamente.
Memoria: il flamenco puó essere considerato ambasciatore universale della memoria, attraverso di esso la cultura e la tradizione si trasmettono alle generazioni posteriori e alla comunità in generale, sia essa spagnola o internazionale. Si vuole sottolineare l’importanza di questa forma d’arte che nonostante la sua tradizione centenaria, è più viva che mai, perdura nel tempo, espandendosi e rinnovandosi senza cadere nell’oblio come altre forme di arte popolare.
La sua memoria è anche la memoria del popolo gitano, la memoria dell’anima, dei sentimenti, dei valori atavici, la memoria dei diritti umani negati, tema di grande attualità e non sufficientemente trattato.
Liberta’: un concetto che acquista, in questa epoca così devastata, un significato simbolico e degno di essere celebrato. La libertà della quale molti si sono visti privati, ieri e oggi. Il sentimento di impotenza che unisce gli individui e la collettività di fronte al disastro umano che contempliamo giorno per giorno, si libra attraverso l’arte e, in questo caso, l’arte flamenco. Perchè il flamenco rappresenta un grido di liberta’. Un grido di libertà che racchiude la vita stessa, la rabbia, il dolore, l’allegria esorcizzatrice, la memoria di ognuno e quella di tutti. Un grido che nessuno puo’ mettere a tacere o seppellire, un grido che attraverso il “cante”, la musica, il “baile”, la gestualità tipica del flamenco, la sue forme di espressione, proclama la sua presenza, il suo diritto ad esistere, la sua forza. Un grido che il festival, attraverso i suoi artisti, vuole lanciare a viva voce affinchè non vada perso, mai.
I concetti di memoria e libertà costituiranno il tema della conferenza a cura di Joaquin San Juan, direttore del mitico centro de Arte Flamenco “Amor de Dios” di Madrid, Medalla al Merito nelle Belle Arti concessa dal Governo Spagnolo, e dell’esposizione fotografica che documenterà il processo creativo del laboratorio di flamenco tenuto da Maria Rosaria Mottola presso il carcere di San Vittore a Milano con un gruppo di detenute latine ed italiane della sezione femminile. Scatti Lucia Orsi.